Seleziona una pagina

Quando un settore sottovalutato è esposto ad alti fattori di rischio.

Quando parliamo di sicurezza ecologica non intendiamo solo inquinamento ambientale, costruzione, circolazione di veicoli ed affini; ma poniamo attenzione ad uno dei problemi principali : il settore dell’igiene nel campo dell’ecologia.

Mi riferisco in modo particolare a tutti quei dipendenti che operano ogni giorno ripulendo la città dai rifiuti urbani, a quei lavoratori che, in piena emergenza COVID, hanno continuato a lavorare tutti i giorni esponendosi al rischio di contagio e mettendosi al servizio della comunità.

Sto parlando degli operatori ecologici, che hanno continuato a pulire le nostre strade, a raccogliere i nostri rifiuti, spesso casa per casa, adoperandosi al meglio anche quando la protezione totale non è stata possibile e facendo del loro meglio, mettendo anche a rischio la propria salute.Il COVID ha portato alla categoria degli operatori ecologici non pochi problemi, andando ad incidere su una situazione già molto delicata.

Raccogliere i rifiuti senza fare distinzioni tra cittadini sani e cittadini contagiati dal virus e, farlo spesso senza mascherine, guanti e senza alcuna sanificazione dei mezzi e degli ambienti, è risultato estremamente pesante e rischioso.Nonostante i protocolli di sicurezza stabiliti dal governo, non sempre le regole sono state rispettate, mostrando ancora una volta problemi di sicurezza, che nel settore dell’igiene ambientale sono ormai storia nota.

Dai risultati prodotti dall’attento studio di esperti nel settore, si nota che l’estrema vulnerabilità della sicurezza della vita stessa, sicurezza di nostri concittadini, familiari, amici e conoscenti, i quali affrontano quotidianamente il rischio di contaminazione da malattie o virus mettendo in pericolo se stessi, le proprie famiglie e la comunità che li circonda.

Ciò che dovrebbe essere proposto e messo immediatamente in funzione in questo settore, è un piano d’azione pilota che dovrebbe essere intrapreso dalle istituzioni governative locali e centrali e dalle imprese che svolgono i servizi di pulizia delle città.In questo settore c’è molto lavoro da fare per ridurre il più possibile un rischio che minaccia in modo estremamente preoccupante la vita quotidiana di ogni cittadino.

Il piano di emergenza delle misure adottate prevede il suo sviluppo in diversi punti:

1- Educazione e informazione dei cittadini sui pericoli rappresentati dal mancato rispetto delle linee guida strutturali per i rifiuti urbani.

2- Educazione e informazione dei cittadini sulle modalità di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, in modo da non inquinare l’ambiente e da non mettere in pericolo l’incolumità della vita della comunità.

3- Educazione e informazione dei cittadini sull’attuazione delle regole e indicazioni delle istituzioni locali che si occupano del servizio di pulizia e igiene della città.

4- Educazione e informazione dei dipendenti delle imprese di pulizia sulla prevenzione del rischio che si manifesta durante lo svolgimento del proprio lavoro.

Anche se in questo campo innumerevoli problemi che devono essere toccati e discussi, ritengo che questi siano i punti principali che necessitano di misure urgenti e concrete a partire dall’istruzione e dall’informazione attraverso seminari destinati ai cittadini ed alle istituzioni di gestione locali.